Dioscoride di Cibo e Mattioli

Espadilla (Gladiolus italicus), ff. 71v-72r
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Gladiolo dei campi (Gladiolus italicus), c. 72r

Lo xiphio è chiamato dai latini gladiolo e questa pianta è stata chiamata così per la forma di spada che hanno le sue foglie; sarebbe simile all’iris se le sue foglie non fossero più corte e più strette, appuntite come un coltello e fitte di nervature. Produce il fusto della lunghezza di un cubito, recante in cima i fiori violacei, distinti l’uno dall’altro e disposti ordinatamente. Ha il seme tondo e genera due radici, l’una sovrapposta all’altra, simili a piccoli bulbi; e delle due quella che sta sotto è più piccola e quella che sta sopra è più grande. Nasce per lo più nei campi. La radice che sta sopra, applicata a mo’ d’impiastro con incenso e vino, fa espellere dal corpo gli spuntoni di legno, le spine e le frecce; amalgamata con farina di loglio e acqua melata, dissolve i porri, e perciò si mette in impiastri del genere; applicata, provoca il flusso mestruale. Dicono che la radice che sta sopra, bevuta con del vino, abbia effetto afrodisiaco, e che l’altra faccia diventare sterili. Dicono inoltre che quella che sta sopra, data a bere con acqua, guarisca le ernie intestinali dei bambini (c. 71v).

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