Dioscoride di Cibo e Mattioli

Papavero comune o Rosolaccio (Papaver rhoeas), c. 107r 


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Cresce nei campi coltivati di tutta l’Eurasia e dell’Africa settentrionale ed è giunta forse in Europa dall’Asia in tempi antichissimi, assieme ai semi di grano. Compare infatti soprattutto nelle coltivazioni di cereali, screziandoli di rosso. Grazie al contenuto di antocianine, la tintura madre o l’infuso dei petali, simile al tè rosso, calma e fa addormentare i bambini, e placa i disturbi gastrointestinali. I frutti presentano mucillagini, antocianine e alcaloidi, in particolare la readina, efficaci in affezioni del tratto respiratorio come tosse, faringite e bronchite. I semi sono minuscoli però molto abbondanti; contengono acidi grassi, principalmente il linoleico, ma pure l’oleico, il palmitico e lo stearico. Al giorno d’oggi è largamente impiegato nella preparazione del pane e, come colorante, nella produzione del formaggio. Le tenere foglie sono mangiate in insalata e aggiunte a brodi o pasta. Dioscoride parla di questa pianta così comune indicandone le virtù antinfiammatorie e sonnifere.

Amapola (Papaver rhoeas), f. 107r

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Papavero comune o Rosolaccio (Papaver rhoeas), c. 107r 

Cresce nei campi coltivati di tutta l’Eurasia e dell’Africa settentrionale ed è giunta forse in Europa dall’Asia in tempi antichissimi, assieme ai semi di grano. Compare infatti soprattutto nelle coltivazioni di cereali, screziandoli di rosso. Grazie al contenuto di antocianine, la tintura madre o l’infuso dei petali, simile al tè rosso, calma e fa addormentare i bambini, e placa i disturbi gastrointestinali. I frutti presentano mucillagini, antocianine e alcaloidi, in particolare la readina, efficaci in affezioni del tratto respiratorio come tosse, faringite e bronchite. I semi sono minuscoli però molto abbondanti; contengono acidi grassi, principalmente il linoleico, ma pure l’oleico, il palmitico e lo stearico. Al giorno d’oggi è largamente impiegato nella preparazione del pane e, come colorante, nella produzione del formaggio. Le tenere foglie sono mangiate in insalata e aggiunte a brodi o pasta. Dioscoride parla di questa pianta così comune indicandone le virtù antinfiammatorie e sonnifere.

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