Libro della Felicità

f. 84v, La valle dello Sri Lanka e le sue gemme


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Questa miniatura mostra quattro uccelli rapaci che sorvolano una valle delimitata da due formazioni rocciose ai lati, sul cui fondo si vedono disseminate pietre colorate. Uno degli uccelli vola con un pezzo di carne nel becco, e nel fondo della valle tre serpenti si muovono tra le pietre colorate. L’isola di Serendib o Ceylon, la moderna Sri Lanka, era famosa tra gli scrittori di viaggi arabi non solo perché il profeta Adamo aveva lasciato impressa l’orma dei piedi in una delle sue montagne, ma anche per i suoi favolosi diamanti e pietre preziose. Non stupisce, pertanto, che in uno dei racconti di Sindbad nelle Mille e una notte si parli delle ricchezze dell’isola e del modo di impossessarsi delle pietre preziose. Le gemme si trovano in una valle custodita da alcuni esseri temibili, qui dipinti come serpenti velenosi, cosicché è impossibile raccoglierle senza rischiare la vita. Sindbad riferisce che i mercanti del luogo avevano escogitato il seguente stratagemma. Sacrificavano alcune pecore e tagliavano la carne cruda in pezzi che lanciavano dai pendii al fondo della valle. I diamanti e le gemme che coprivano il suolo rimanevano attaccati ai pezzi di carne cruda, e in quel punto avvoltoi, aquile ed altri uccelli discendevano in volo per raccogliere la carne tra i loro artigli e portarsela sulle alture della valle per mangiarla tranquillamente. Lì li aspettavano i mercanti per spaventarli e separare le pietre preziose dalla carne.

Stefano Carboni
The Metropolitan Museum of Art
Conservatore allegato del Dpto. di Arte islamico

f. 84v, El valle de Sri Lanka y sus gemas

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f. 84v, La valle dello Sri Lanka e le sue gemme

Questa miniatura mostra quattro uccelli rapaci che sorvolano una valle delimitata da due formazioni rocciose ai lati, sul cui fondo si vedono disseminate pietre colorate. Uno degli uccelli vola con un pezzo di carne nel becco, e nel fondo della valle tre serpenti si muovono tra le pietre colorate. L’isola di Serendib o Ceylon, la moderna Sri Lanka, era famosa tra gli scrittori di viaggi arabi non solo perché il profeta Adamo aveva lasciato impressa l’orma dei piedi in una delle sue montagne, ma anche per i suoi favolosi diamanti e pietre preziose. Non stupisce, pertanto, che in uno dei racconti di Sindbad nelle Mille e una notte si parli delle ricchezze dell’isola e del modo di impossessarsi delle pietre preziose. Le gemme si trovano in una valle custodita da alcuni esseri temibili, qui dipinti come serpenti velenosi, cosicché è impossibile raccoglierle senza rischiare la vita. Sindbad riferisce che i mercanti del luogo avevano escogitato il seguente stratagemma. Sacrificavano alcune pecore e tagliavano la carne cruda in pezzi che lanciavano dai pendii al fondo della valle. I diamanti e le gemme che coprivano il suolo rimanevano attaccati ai pezzi di carne cruda, e in quel punto avvoltoi, aquile ed altri uccelli discendevano in volo per raccogliere la carne tra i loro artigli e portarsela sulle alture della valle per mangiarla tranquillamente. Lì li aspettavano i mercanti per spaventarli e separare le pietre preziose dalla carne.

Stefano Carboni
The Metropolitan Museum of Art
Conservatore allegato del Dpto. di Arte islamico

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